La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è la principale epatopatia del mondo occidentale, con una prevalenza nella popolazione generale del 30% circa. La sua forma più aggressiva è la steatoepatite (NASH) e oggi 12 giugno si celebra la prima giornata internazionale su questo tema piuttosto caldo.
Si calcola che nel 2020 la NASH sarà la prima causa di trapianto di fegato negli Stati Uniti e la sua prevalenza aumenterà progressivamente in associazione con l’epidemia di diabete e obesità. Purtroppo la NASH lavora in silenzio, senza sintomi, e rischia di essere sottovalutata, fino a manifestarsi con le conseguenze più estreme, come l’insufficienza epatica e il carcinoma epatico.
Esiste una stretta associazione tra steatosi e diabete; il 70.80% dei diabetici ha la steatosi e il diabete è presente nel 30% dei pazienti con steatosi, che di per sè è un fortissimo fattore di rischio per lo sviluppo di diabete. La coesistenza di entrambe le patologie espone il paziente a complicanze molto più severe. I complessi meccanismi eziopatogenetici che sono alla base di queste patologie richiedono competenze internistiche e capacità
di integrazione di diversi specialisti (diabetologo, nutrizionista, cardiologo, endocrinologo, patologo clinico, chirurgo) e con il Medico di Medicina Generale. Per la NAFLD sono in studio farmaci in grado di rallentare o prevenire la progressione del danno epatico, ma non vi è alcun dubbio che soltanto la diffusione di corretti stili di vita possa rendere sostenibile per il sistema sanitario nazionale l’impatto sociale ed economico di questa patologia.
Vi invitiamo a guardare il sito https://www.international-nash-day.com/.
Vi invitiamo a guardare il video https://www.youtube.com/watch?v=k1U7_l9kORY