Un’accelerazione nel percorso di cura del diabete tipo 1

INTRODUZIONE

Il titolo “Un’accelerazione nel percorso di cura del diabete tipo 1” si adatta perfettamente a quanto leggerete di seguito.

Sana Biotechnology, un’azienda di ingegneria cellulare, ha ottenuto i primi risultati davvero incoraggianti dallo studio UP421, in collaborazione con l’Ospedale Universitario di Uppsala.

L’ipotesi alla base dello studio UP421 è che le cellule delle isole di Langerhans – da donatore cadavere e geneticamente modificate grazie alla tecnologia Hypoimmune (HIP) – possano essere trapiantate in modo sicuro e siano in grado di produrre insulina, senza la necessità di farmaci immunosoppressori.

A oggi il trapianto di cellule o di tessuti da donatore a ricevente richiede la terapia immunosoppressiva per prevenire il rigetto. La tecnologia HIP di Sana Biotechnology evita l’immunosoppressione, perché rende le cellule trapiantate “intoccabili” da parte del sistema immunitario.

RISULTATI

I primi risultati – che è corretto definire straordinari – dal trapianto intramuscolare di cellule ingegnerizzate in un soggetto adulto con diabete tipo 1. A quattro settimane dal trapianto e senza farmaci immunosoppressori, i livelli circolanti di C-peptide sono rimasti stabili. Inoltre, le concentrazioni di C-peptide sono aumentate significativamente durante il test con pasto misto. Tutti questi dati indicano che le cellule trapiantate – ingegnerizzate per eludere il sistema immunitario – sono in grado di produrre insulina sia in condizioni basali sia in risposta agli stimoli fisiologici. Le immagini di risonanza magnetica hanno anche messo in evidenza la sopravvivenza delle isole nella sede dove sono state trapiantate.

Vi invitiamo a leggere l’articolo completo https://dri.hsr.it/news/trapianto-di-isole-senza-immunosoppressione-passo-verso-la-cura-del-diabete-di-tipo-1/

CONCLUSIONI

Nella pagina viene riportato il commento di Lorenzo Piemonti, Direttore del Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano: “…. Al momento non è possibile sapere se questo approccio garantirà nel lungo periodo l’immunoprotezione, ma i risultati nei primi 28 giorni sono straordinari, considerando l’assenza di immunosoppressione. L’integrazione con altre innovazioni, come la produzione di cellule beta da staminali, rende il futuro del trattamento del diabete di tipo 1 ancora più promettente. La ricerca sta accelerando….. Speriamo di percorrere velocemente l’ultimo miglio che ci distanzia dalla cura”.

https://clinicaltrials.gov/study/NCT06239636

https://dri.hsr.it/news/trapianto-di-isole-senza-immunosoppressione-passo-verso-la-cura-del-diabete-di-tipo-1/

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