Un nuovo studio condotto negli USA sottolinea che il miglioramento delle cure sia a scopo preventivo sia in condizioni acute ha portato a una riduzione del 68% del rischio di attacchi cardiaci e del 50% del rischio di ictus e di amputazioni. Inoltre, i casi di grave insufficienza renale con necessità di trattamento dialitico o di messa in lista trapianto si sono ridotti del 28%. Sono dati che la dott.ssa Elizabeth Seaquist della American Diabetes Association (ADA) definisce “favolosi” ma ricorda che in termini di popolazione i numeri rimangono elevati, in relazione alla epidemia di nuovi casi di diabete, che coinvolge ogni Paese.
Da: New England Journal of Medicine, online 16 aprile , 2014.