Durante la crisi ipoglicemica si manifestano segnali d’allarme come tremori e sudorazione fredda, che sono il risultato dell’attivazione del sistema nervoso autonomo. Le ipoglicemie inavvertite, caratterizzate dall’incapacità di percepire la fase iniziale dell’ipoglicemia, sono associate a un rischio molto elevato di gravi ipoglicemie nelle persone diabetiche trattate con insulina. Nei soggetti con diabete tipo 1 la probabilità di avere ipoglicemie inavvertite aumenta con la durata della malattia ed è sempre stata correlata alle complicanze, prima fra tutte la neuropatia che, coinvolgendo il sistema nervoso autonomo, può deteriorare la normale risposta d’allarme durante la caduta dei livelli di glicemia.
Un gruppo di ricercatori norvegesi ha voluto confrontare due gruppi di soggetti con diabete tipo 1 di lunga durata, rispettivamente con e senza ipoglicemie inavvertite, studiando il sistema nervoso autonomo e quello periferico, non solo clinicamente ma anche con esami strumentali. Infatti, ogni soggetto partecipante è stato sottoposto a valutazione dei riflessi cardiovascolari (tilt test, misurazione della variabilità della frequenza cardiaca e manovra di Valsalva), dei riflessi pupillari (pupillometria durante stimolo luminoso), della risposta a variazioni termiche
Questi risultati stimoleranno senza dubbio ulteriori ricerche su questo importantissimo tema. Le cause di ipoglicemia inavvertita sono numerose e un filo rosso unisce l’esposizione cronica a bassi valori di glicemia con l’insufficienza nella produzione di ormoni controregolatori in caso di ipoglicemia, regolata da meccanismi molto complessi e in gran parte ancora oscuri. La prevenzione dell’ipoglicemia inavvertita è un tema caldo nella cura del diabete e richiede un intervento personalizzato per ogni soggetto, che ha come perno l’educazione anche dei familiari e dei conviventi da parte di medici e infermieri specializzati.
Olsen S.E. e collaboratori Diabetes Care 2016, 39: 426-433. DOI: 10.2337/dc15-1469