In questi giorni si è tenuto a Orlando negli USA il Congresso annuale della Endocrine Society. Hanno suscitato interesse i risultati di una ricerca tailandese, coordinata dal professor Sirimon Reutrakul, che ha messo in evidenza come i lavoratori con diabete tipo 2 che fanno il turno di notte abbiano un controllo glicemico peggiore rispetto a chi lavora di giorno e perfino a chi un lavoro non ce l’ha. Già pubblicazioni scientifiche più datate avevano rilevato che chi lavora di notte è più a rischio di sviluppare la malattia diabetica ma questi dati rendono la questione ancora più spinosa. Chi lavora di notte non riesce
Lavorare di notte non aiuta… il controllo glicemico
a tenere sotto controllo la glicemia e questa ricerca su un totale di 260 persone (62 lavoratori notturni, 94 diurni e 104 disoccupati) lo ha dimostrato. Infatti, l’emoglobina glicata media di chi lavora la notte è pari all’8.2% (66 mmol/mol) rispetto al 7.6% (60 mmol/mol) di chi lavora di giorno e del 7.5% (58 mmol/mol) di chi non lavora. Altri dati che emergono da questa ricerca sono che i turnisti notturni pesano di più e consumano più calorie rispetto agli altri due gruppi. Da tutto questo ne consegue che una persona con diabete che lavora di notte deve prestare ancora più attenzione allo stile di vita e deve essere fatto un uso ottimale dei farmaci prescritti in rapporto con i pasti e i loro intervalli.