Il cibo è vita. Si stima che ogni anno abitudini alimentari sbagliate possano causare 11 milioni di morti e costare 255 milioni di anni di aspettativa di vita corretta per disabilità. In poche parole, le scelte alimentari condizionano la durata e la qualità di vita. Lo confermano i dati di una ricerca pubblicata pochi giorni fa su Plos Medicine. Gli autori hanno utilizzato la meta-analisi di risultati dose-risposta (impatto di diversi gruppi di alimenti sulla mortalità), i dati dal Global Burden of Disease study che indicano lo stato di salute di una popolazione, e le tavole di mortalità per singole generazioni. Così facendo, hanno messo in evidenza che correggere la tipica dieta occidentale porta a un guadagno nell’aspettativa di vita. Per i giovani si tratta di più di 10 anni ma anche per gli anziani il guadagno – anche se minore – è di 3,4 anni. I risultati più importanti si hanno consumando più legumi, cereali integrali, e noci e meno carni rosse e lavorate. Anche frutta e verdura mostrano un effetto positivo ma nella meta-analisi si rileva che le quantità consumate in una tipica dieta occidentale sono già molto vicine a quelle ritenute ottimali. Gli autori sono anche riusciti a elaborare un calcolatore, disponibile online gratuitamente, per valutare l’impatto delle scelte alimentari sull’aspettativa di vita (https://food4healthylife.org/).
Da: Fadnes L.T. e coll. https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1003889