I lavoratori che fanno turni di notte rappresentano il 20% della forza lavoro. L’inversione forzata del ritmo sonno-veglia non giova alla loro salute e li espone a un maggior rischio dal punto di vista metabolico. Alcuni studi hanno già messo in evidenza che questi lavoratori sono a maggior rischio di sviluppare diabete ed obesità.
Un gruppo di ricercatori statunitensi ha rilevato che già dal secondo giorno di inversione del ritmo sonno-veglia molte proteine circolanti presentano dei livelli alterati, arrivando a invertire l’andamento della loro secrezione, con livelli più elevati di notte quando normalmente raggiungono concentrazioni molto ridotte, e viceversa.
I risultati di questo studio mettono in evidenza i rischi legati ai turni di lavoro notturni e potrebbero aiutare i medici in un futuro non tanto lontano ad individuare l’orario più idoneo di somministrazione di farmaci.
Da: Depner C.M. e coll. PNAS 21 maggio 2018.