Tutte le persone con diabete tipo 1, purchè in buon compenso metabolico, dovrebbero avere l’opportunità di praticare un’attività motoria, in linea con le proprie attitudini. Spesso i timori di complicanze acute, in particolare di crisi ipoglicemiche, tengono lontane le persone da qualsiasi tipo di sport. Invece, la strategia vincente per prevenire l’ipoglicemia si basa sulla modulazione delle dosi di insulina, sull’assunzione di carboidrati complessi prima dell’esercizio e di carboidrati semplici durante un’attività sostenuta. Talvolta l’ipoglicemia può presentarsi come effetto ritardato e questo dato è stato confermato recentemente da un gruppo di ricercatori australiani.
Diabete tipo 1 ed esercizio fisico
Dieci adolescenti con diabete tipo 1 sono stati valutati sia a riposo sia dopo esercizio fisico di intensità moderata, effettuato per 45 minuti. Con la tecnica del clamp euglicemico iperinsulinemico è stato osservato che la velocità di infusione del glucosio per mantenere i valori di glicemia nella norma triplicava durante l’attività fisica, si riduceva entro la prima ora di recupero ma si manteneva elevata nelle 11 ore successive, per poi ritornare ai livelli osservati anche a riposo. Questi dati confermano il rischio di ipoglicemie tardive dopo esercizio e sottolineano l’importanza per ogni persona con diabete tipo 1 di avere un’accurata istruzione all’autogestione per essere in grado di prevenire le crisi ipoglicemiche durante e dopo attività sportive. Da: Davey R.J. e collaboratori J Clin Endocrinol Metab 2013, 18 giugno. doi:10.1210/jc.2013-1169.