Al giorno d’oggi non è difficile trovare ragioni valide per allontanarsi dalle nostre città. Un motivo in più per fare le valigie ce lo dà un gruppo di ricercatori tedeschi che, studiando quasi 400 bambini di dieci anni, ha scoperto che il loro grado di insulino resistenza aumentava con l’aumentare delle concentrazioni di alcuni inquinanti atmosferici, come il biossido di azoto e il particolato, ai quali erano esposti dalla nascita. L’associazione tra inquinamento atmosferico e indice di insulino resistenza si confermava anche dopo la correzione per diverse variabili, come ad esempio l’indice di massa corporea e l’esposizione al fumo passivo.
Evviva la vita in campagna !
I risultati di questa ricerca sono estremamente interessanti, anche perchè è noto che elementi come il biossido d’azoto sono sostanze ossidanti, quindi in grado di interferire con molte funzioni del nostro metabolismo. Se questi dati si confermassero su scala ancora più ampia, tenendo conto di tanti altri fattori interferenti non rilevati in questa analisi, potremmo arrivare a confermare la relazione tra inquinamento e sviluppo della resistenza all’azione dell’insulina, che è un meccanismo alla base dello sviluppo del diabete tipo 2. [Thiering E. e coll. Long-term exposure to traffic-related pollution and insulin resistance in cildren: results from the GINIplus and LISAplus birth cohorts. Diabetologia 2013, 11 maggio, pubbl. online]