GESTIONE DEL DIABETE. Ma ci basta solo il risultato dell’emoglobina glicata?

Facciamo un salto indietro nel tempo. Siamo nel 1968 e per chi è affetto da diabete l’unico modo per conoscere I livelli di glucosio è testarli a domicilio su sangue o urine con metodiche piuttosto laboriose e dai risultati contrastanti. E’ allora che lo scienziato Samuel Rahbar scopre l’emoglobina glicata (HbA1c), una proteina del sangue elevata nei casi di diabete; bisognerà però arrivare al 1993 per capire la portata di questo esame di laboratorio. Infatti, è da quell’anno che prima con i dati dal Diabetes Control and Complications Trial (DCCT) e poi con i risultati dall’United Kingdom Prospective Diabetes Study (UKPDS) si arriva a dimostrare che livelli di HbA1c inferiori al 7% proteggono dalle complicanze. Ad oggi si raccomanda di valutare i livelli di HbA1c due volte all’anno, a meno che siano state fatte delle modifiche della terapia antidiabetica oppure non si siano raggiunti gli obiettivi terapeutici, nel qual caso il controllo andrebbe fatto anche ogni 3 mesi.

Ma la questione è: l’HbA1c ci svela proprio tutto del nostro controllo glicemico? La risposta è no, perché l’HbA1c è solo una media e non ci svela le fluttuazioni della nostra glicemia. Un valore del 7% (53 mmol/mol) potrebbe essere il risultato ottenuto sia in condizioni di sostanziale stabilità dei valori glicemici sia nonostante un’importante variabilità glicemica, con alti e bassi da montagne russe. In quest’ultimo caso vi è sicuramente un maggior rischio di episodi ipoglicemici e probabilmente un rischio più elevato di complicanze da diabete, poiché le frequenti oscillazioni glicemiche portano ad un maggior stress ossidativo, con danno cellulare progressivo, soprattutto a livello endoteliale.

Allora, come potremmo avere una visione migliore del nostro controllo glicemico? Discutetene con il vostro specialista di riferimento. La soluzione ad oggi sta nel monitoraggio glicemico continuo (CGM), che permette la revisione puntuale delle terapie, valutando il profilo glicemico quotidiano ed arrivando a ridurre significativamente il rischio di episodi ipoglicemici.

Da: Allison Tsai, Diabetes Forecast, America Diabetes Association Journal, maggio 2019

Condividi queste informazioni

Lascia un commento