Recentemente, uno studio norvegese ha affrontato la questione apertissima dell’eventuale ruolo della vitamina D nel migliorare il metabolismo glucidico.
Negli anni passati è stato osservato che livelli plasmatici di vitamina D quando sono ridotti sono associati ad un’alterazione della sensibilità verso l’insulina e a una ridotta secrezione di questo ormone pancreatico. A questi dati sono seguiti diversi studi di intervento, durante i quali si somministravano supplementi di vitamina D, con risultati contrastanti.
Lo studio norvegese è stato ben disegnato perché randomizzato, in doppio cieco, su 62 soggetti con diabete tipo 2 e carenza di vitamina D. I partecipanti allo studio ricevevano vitamina D (colecalciferolo 400000 unità per via orale) o placebo e a quelli del gruppo vitamina D veniva somministrato un supplemento di 200000 unità di colecalciferolo se il dosaggio di vitamina segnalava valori inferiori a 100 nmol/L dopo un mese. A sei mesi i partecipanti allo studio
Il confronto tra il gruppo trattato e quello placebo non ha mostrato differenze significative sia per quanto riguarda la sensibilità sia per quanto riguarda la secrezione di insulina. Questo risultato si allinea con altri, che hanno valutato l’effetti dei supplementi di vitamina D sul metabolismo glucidico in diversi gruppi di pazienti, anche con prediabete. Vi sono però due altri studi che hanno segnalato da un lato un miglioramento della secrezione insulinica in soggetti con prediabete e normali livelli di vitamina D e dall’altro effetti benefici della supplementazione di vitamina D nei casi di diabete scarsamente controllato.
La questione è ancora aperta ma indubbiamente i dati da questo studio norvegese mettono in luce come la vitamina D non possa da sola avere un effetto significativo sulla regolazione del metabolismo glucidico.
Da: Gulseth H.L. e coll. Diabetes Care 2017;40:872-878. https://doi.org/10.2337/dc16-2302