Da un recentissimo sondaggio di Coldiretti risulta che più della metà di noi Italiani consumerebbe gli alimenti oltre il termine indicato sulla confezione, non facendo caso alle diciture utilizzate sulle etichette per segnalare le scadenze.
E’ importante ricordare che le due indicazioni “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro il…” hanno significati diversi. La prima indica la data entro cui un alimento deve essere consumato e oltre la quale non può più essere messo in vendita mentre la seconda avverte che per quel cibo esiste il cosiddetto “termine minimo di conservazione”.
Un quinto di noi Italiani è convinto di poter consumare un cibo anche oltre la data indicata dopo la frase “da consumarsi entro” e che l’unico inconveniente sarebbe quello di mangiare un alimento di qualità inferiore rispetto ad uno non scaduto.
Diverso è il discorso per la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il …”. Questa frase sta ad indicare che “il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche, come il sapore e l’odore, ma può essere consumato senza rischi per la salute”. Coldiretti aggiunge che tanto più tempo passa dal termine minimo di conservazione tanto più le proprietà organolettiche dell’alimento possono cambiare.
Ricordiamoci sempre di cercare di salvaguardare sia la salute sia il gusto, leggendo le etichette degli alimenti, che sono fonte di informazioni preziose.