Tra poco potremo utilizzare un’insulina intelligente per metterci al riparo dalle ipoglicemie? Forse non è un’utopia, come segnalano i dati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS da un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford in California. Sappiamo tutti che l’insulina è una terapia insostituibile nel diabete tipo 1 e che viene utilizzata anche nel 20% circa delle persone con diabete tipo 2. Il problema principale della terapia insulinica è che quando l’insulina è presente in eccesso nel torrente circolatorio può ridurre pericolosamente i livelli di glicemia, scatenando crisi ipoglicemiche con conseguenze imprevedibili. L’insulina testata dai ricercatori americani su un modello animale di diabete tipo 1 e battezzata I-insulina “lavora proprio come una chiave intelligente perché lascia entrare il glucosio nelle cellule ma – quando la glicemia è a valori normali – interrompe questa attività”. Questa azione così “modulata” è possibile perché questa insulina testata ha attaccato un inibitore del trasportatore di glucosio, molecola che regola l’assorbimento cellulare del glucosio.
Da Wang J. e coll. PNAS 2019; 10744-10748 https://doi.org/10.1073/pnas.1901967116